BE CURIOUS

TRA ETICA E SCIENZA. CECILIA (7 ANNI)

“Oh scusa non sapevo che facevo così tanto male”. A pentirsi è il virus Covid, a cui una bambina di 7 anni, a casa positiva asintomatica, finalmente fa sbarrare occhi e bocca dal dispiacere: il Covid è responsabile del più grande dei mali, tenere le persone lontane, i bambini dagli amici e gli adulti pure da una convivenza civile e pacifica.

Armonia è la parola che usa Cecilia per il nuovo mondo che desidera, quello in cui il Covid diventi un amico con cui passeggiare mano nella mano.

Non c’è bisogno di commentare questa sintesi che ci dice poche potenti cose, autentiche:

i bambini hanno in mente che il Covid non sparirà, il loro intuito scientifico non mira all’esclusione del virus ma alla coesistenza, possibile e pacifica.

Certo il pensiero magico, ancora presente a quest’età, lo umanizza dotandolo di empatia, la stessa che probabilmente manca ad oggi, dopo oltre 2 anni dalla pandemia, verso i bambini ed i ragazzi, che continuano a pagare un prezzo troppo alto.

Cecilia ha chiarissimo l’esito sostanziale del virus: la malattia è l’esclusione, la riduzione dei rapporti umani.

Eppure sua sorella, che è positiva come lei un pochino di febbre l’ha avuta e come loro, amici adulti e amici bambini negli scorsi mesi; hanno fatto il vaccino le bambine ma staranno in casa per molti giorni e su questo le domande fioccano. I bambini riflettono sulle cose che li circondano e lì riguardano,chiedono risposte scientifiche ed etiche, coerenti.

Quantomeno non si accontentano di risposte facili perché i bambini sono capaci di senso critico e di porre quesiti che imbarazzano su cosa sia e non sia giusto.

Siamo a Napoli, in una delle tante famiglie in cui i bambini hanno trascorso gli ultimi due anni lontani da scuola, più che tutti gli altri bambini in Italia. Questa bambina ha iniziato la scuola primaria con le restrizioni da pandemia, per lo più usufruendo della DAD.

In questo esemplare disegno la bambina sembra dirci che scienza ed etica sono alleate quando c’è una visione sistemica, che abbraccia i sentimenti delle persone e non ostacola l’essenziale per crescere e rimanere umani: le relazioni, le amicizie, gli affetti.

Cecilia hai molta ragione, è più bello camminare nel mondo mano nella mano, scambiarsi abbracci e lasciare uscire le emozioni, bisbigliarsi segreti nelle orecchie durante le ore di scuola, imparare a riconoscere i segnali di un amico da un solo cenno del labbro.

Serve a combattere meglio i virus più terribili, quelli dell’indifferenza e dell’omologazione.

Grazie per averci inviato il disegno, restituiamo gratitudine dedicando a te ed ai pensieri dei bambini questa citazione di Rober Walser”

“Ogni passeggiata è piena d’incontri, di cose che meritano di essere viste, sentite”.

Cinzia D’Alessandro

Condividi su: